“In attesa di cortese smentita”, come diceva Antonello Piroso nella sua trasmissione di La7 (che, per inciso, non sta andando in onda): è vero davvero che c'è un'altra trasmissione “di servizio” della Rai in chiusura? Stiamo parlando di NeaPolis, rubrica della TgR, in onda dal lunedì al venerdì alle 15 su Raitre, che dà notizie del “nuovo mondo”, quello di internet, accompagnando lo spettatore televisivo dentro “l'altra metà del video”.
Una trasmissione così non elimina certo il “digitale divide”, ovvero la forbice che si allarga sempre più tra chi si affaccia alla finestra aperta sul mondo del web e chi, invece, non ne ha occasione e possibilità. Si tratta di un problema mondiale, che crea un nuovo scarto culturale tra mondo ricco e mondo povero, e che anche nei nostri confini nazionali segna sempre più le differenze tra chi ha strumenti culturali e di comunicazione e chi no.
NeaPolis ha però l'ambizione di far conoscere che esiste un mondo web, dai confini sempre più aperti, anche a chi non ha familiarità con internet: racconta le censure in Cina e la digitalizzazione del nostro patrimonio di libri; le novità tecnologiche e i siti più interessanti; istruzioni per l'uso e musica; video e videogiochi. Insomma, tra informazione e curiosità, una vera alfabetizzazione al computer, con lo stesso spirito del maestro Alberto Manzi ai tempi di “Non è mai troppo tardi”.
Perché mai alla Rai viene in mente di chiudere una trasmissione così? Non vorremmo dover pensare troppo male...
Nessun commento:
Posta un commento