domenica 21 marzo 2010

Acqua, oggi, vuol dire democrazia


Acqua. Acqua! Acqua pubblica... “Acqua libera”. La soddisfazione di lasciare il corteo per chiedere in un bar un bicchiere d'acqua minerale, stracolma di bollicine: carissima. E altri due di “acqua del sindaco” che a Roma, vivaddio, è pure buona: gratis.

Non sono le bandiere, stavolta, a dare colore alla manifestazione: non il rosso, non il viola. Il fiume di gente che scende per le strade di Roma sceglie l'azzurro. Si riappropria, finalmente, dell'azzurro.

In attesa di poter esortare, e gridare di nuovo, senza fraintendimenti, anche “forza, Italia”.

Telecamere a caccia di politici eccellenti, perché la cronaca (come è d'uso e abuso) si fa sulle loro dichiarazioni: ma non qui, questa è una manifestazione che dilaga come l'acqua, mille sigle a organizzarla, onde di gente – di giovani! - che quello che hanno da dire lo dipingono sul volto. “Acqua bene comune”. Gocce d'acqua azzurra sul viso. Goccioline di bimbi che giocano nel corteo, perché questa manifestazione è tutta per loro: per la loro acqua, per la loro aria, per la loro terra, domani.

I gonfaloni dei comuni: tanti. Anghiari, Lanuvio, Grotte, Napoli, Gubbio, Modica, Vittoria, Bassiano, Castel Madama... ce ne sono ancora, affastellati quasi, in prima fila... E' la Sicilia degli scandali dell'acqua. Sono i paesi su cui incombe una privatizzazione che non dà acqua buona ma la dà cara. Sono i sindaci che non ci stanno, con le fasce tricolori.

Berlusconi due piazze più in là sostiene che ci sono un milione di persone ad ascoltarlo, tradito dalla sue stesse telecamere (per la questura: 150mila). E allora, quanti siamo in questo fiume allegro di colori, di suoni? Settemila dice la questura: ma dai!!! Un'ora e dieci di corteo, e quando i gonfaloni entrano in piazza Navona ancora si sfila in via Cavour...

“Acqua, oggi, vuol dire democrazia”.

2 commenti:

loris ha detto...

ho erroneamente commentato questo post nel post precedente. Mi scuso.

la Volpe ha detto...

che bella notizia, questa manifestazione

speriamo bene, anche se la paura per il futuro è tanta