venerdì 26 marzo 2010

Chissà, forse da domani riuscirò a scrivere il mio diario.


Volevo tenere un diario elettorale, è andata a finire che persino l'agendina che ho in borsa, quella dove segno la visita del dentista e le bollette in scadenza, è diventata un inestricabile campo di battaglia di appuntamenti saltati, cambiati, rivisti: altro che diario, altro che “campagna”, con mister B. (Bean?) che ogni giorno va all'assalto alla baionetta. Fino all'ultimo. Ieri sera era in programma una “festa” dei candidati della lista, con la musica: anche per conoscerci un po' meglio! L'ho passata sotto la Rai, donna-sandwich. Ma quale festa! Col premier che ha cacciato dalla Rai ogni voce “stonata”. Che colpo da maestro: via le trasmissioni dove qualcuno, anche per sbaglio, anche a “Porta a porta” poteva insinuare il dubbio. Le mani, saldamente, sull'informazione. Minzolini che fa crollare gli ascolti del Tg1, ma che continua a parlare alla pancia del paese, a quelli che guardano la tv “dove si accende”, perché le tecnologie non sono per tutti, e c'è chi da una vita alle 8 sente il tg1... I bar, gli autogrill, i ristoranti di paese...

Donna-sandwich, c'è sempre una prima volta... Sulla pancia portavo scritto un qualche anatema sull'occupazione della Rai da parte di mr. B (Bean?): anche ieri mattina, lui che può, lui che è premier, si è messo a menar fendenti contro tutto e tutti, urbe-et-orbi. Contro tutte. Le donne-politiche, dice, non si possono manco guardare allo specchio, dopo la Bindi, la Bresso. A parte il fatto che l'unico che rompe gli specchi quando ci si mette davanti è lui (ma come fa, la mattina, quando si lava i denti – se li laverà da solo? - a guardarsi in faccia?), la sua volgarità continua a contagiare i più deboli, democraticamente fragili, a farci vivere peggio il giorno.

Stavo con un mito, Sabatinelli, colui che si sdraiò davanti alla porta del tribunale: per farsi riconoscere sul suo “santino” elettorale si è fatto disegnare sdraiato. Ma come t'è venuto in mente di buttarti a terra? “Per controllare il faldone di Milione dal basso... Nella confusione sennò era troppo facile che lo facesse scivolare di mano in mano, per ritrovarlo su una scrivania. Dal basso, controllavo meglio”. A controllare noi che protestiamo, con scritti addosso i numeri della strabordante presenza televisiva di mr. B (Bean?), c'è un eccesso di polizia, mentre “là dentro” impuniti continuano a farlo strabordare. Al massimo finirà con una multa pagata coi soldi del canone. La giornata va a finire con il presidente Rai Garimberti che accetta di incontrare una delegazione “istituzionale”, solo onorevoli: quanto di più inutile possa accadere, visto che è Masi il direttore generale che tutto può. E tutto fa: a partire dalla cancellazione dell'informazione. Parentesi: visto che di Milioni ce ne son milioni, magicamente a un certo punto i cancelli della Rai – che fino ad allora avevano protetto gli uffici vuoti come un bunker inaccessibile – si aprono, scivolano sulle rotaie fino a spalancarsi. Gli addetti alla sicurezza impazziti. Un formicaio di agenti in borghese, in divisa, a far barriera... Qualcuno aveva schiacciato il pulsante sbagliato... Che pecioni!

Sì, vabbè, ma intanto c'è Santoro sul web... Dagli schermi dentro il palazzo di vetro si intravvede Rainews24: Santoro??!! Qualcuno anche qui ce la fa a forzare il silenzio.

Volevo raccontare, nel diario elettorale, la gente che ho incontrato ai volantinaggi. Largo Argentina, fermata dell'otto; Ferrovie Laziali; mercato di San Lorenzo. E' stata la parte più divertente della campagna elettorale (due gambe gonfie così!!!): tre mondi. A largo Argentina una signora tutta per bene prima ha rifiutato sdegnata il volantino poi, andandosene, a voce abbastanza alta perché sentissi, mi ha regalato un “Vaffanculo”. Sono rimasta di sale. Vota chi ti pare, ma come ti fa a venire in mente di insultare una persona che, comunque, ti sorride? Grazie mr. B. Quest' Italia non è la mia Italia. Ma ce n'è un'altra di Italia, anzi, ce ne sono tante, quelli che si fermano a parlare anche se votano altrove, chissà dove, quelli che non votano, non voteranno più, non hanno mai votato, ma hanno bisogno di raccontarlo, raccontarsi. Persino ascoltare. C'è anche chi si affretta a mettersi in prima fila: accaparrarsi una benevolenza (hai visto mai, questa può entrare in Regione...). Ma i problemi sono, comunque, veri: il lavoro che non c'è, la compagna che non può prendere la cittadinanza, lavora al nero, rischia di essere sbattuta al Cie (“Ma possibile che l'unica via sia sposarla?”). Sono gli stranieri, che votare non possono proprio, a mettersi subito a leggere, senza neanche aspettare di sedersi sul trenino verso la periferia: nei programmi elettorali c'è il loro futuro tra noi. Lo capisco. A San Lorenzo è una festa: li vogliono tutti, te li prendono dalle mani, li lasciano mettere nei bar, sembra di stare in un mondo normale. All'inizio mi vergogno un po': mi riconoscono in fotografia. Sì, sono io. “Ma se li dà da sola?” Mi sembra giusto metterci la faccia... Vecchi comunisti che non ne possono più. Ragazzini galanti che sostengono che la fotografia non mi rende giustizia (bugiardi!): ma non lo fanno per prendere in giro, si sta a parlare. Non sono i giovani della tv, questi sono quelli veri, che vanno all'università, che lavorano. Che votano o non votano, ma ci pensano, discutono. I vecchi parlano, i giovani chiedono. Oggi, chiusura di campagna. Sto andando al capolinea del Cotral, incontro con i lavoratori del trasporto. Stasera ancora un palazzo occupato, in via Volontè. Chissà, forse riesco a passare all'università a dare qualche volantino. Chissà, forse da domani riuscirò a scrivere il mio diario.

2 commenti:

la Volpe ha detto...

bellissimo, bellissimo

io tra meno di 48 ore ho il mio aereo: 4000 km (e ho dovuo prendermi le ferie) per riportarmi all'Urbe e apporre la mia crocetta sul simbolo, e il tuo nome a fianco ;)

prima però devo controllare per la milionesima volta le modalità di voto, ho sempre paura di sbagliarmi!!!

Silvia Garambois ha detto...

Buon viaggio, Volpe! Bentornato: e attento ai caimani...