lunedì 17 maggio 2010

W Garibaldi

Nell'elenco dei Mille non c'è, ma mia nonna Virginia, detta Emilia, raccontava che quel 7 maggio del 1860 a Talamone c'era anche il mio bisnonno: Lorenzini da Piombino. Poco più che un bambino. Era scappato da casa per raggiungere Garibaldi e imbarcarsi con lui. La storia narra che Garibaldi e i suoi Mille a Talamone sostarono qualche giorno perché i rifornimenti, armi e vettovaglie, non erano pronti. E' così che la trisavola ebbe tempo di raggiungerli e di scongiurare Garibaldi che facesse tornare a casa quel discolo, ma il Generale – narra la leggenda familiare – le rispose che il piccolo eroe aveva stoffa da grande e avrebbe dovuto decidere da solo. E il bisnonno partì... Si narrava in famiglia di una lettera, firmata da Garibaldi, in cui rassicurava la mia ava sul figlio: lettera perduta, affidata a una prozia che, in vecchiaia, l'avrebbe donata a un parroco piemontese collezionista di autografi. Chissà: magari prima o poi salta fuori.

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