giovedì 11 febbraio 2010

Un bavaglio al pollaio

Berlusconi definisce un “pollaio” trasmissioni come “Ballarò” o “Annozero”. Parole insultanti e liquidatorie. Un messaggio senza possibilità di replica a tutti quelli che nel centrodestra hanno sussultato alla notizia della chiusura di tutta l'informazione di approfondimento Rai in periodo elettorale: nessuno si muova! Un modo sbrigativo per togliere dallo schermo le voci scomode, che anche con i lacci della par condicio elettorale rischiano di disturbare il manovratore.
Ecco l'articolo che ho scritto su “Dnews” di oggi (free-press diretta da Antonio e Gianni Cipriani, distribuita a Roma, Milano, Bergamo e Verona) sulla quale ho una rubrica di critica televisiva.
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“Lo hanno subito ribattezzato “bavaglio elettorale”: è la prima volta, in assoluto, che il Parlamento decide che la Rai debba chiudere i programmi di approfondimento giornalistico sotto elezioni. Dal 28 febbraio non andranno più in onda, per un mese, “Ballarò”, “Annozero”, “In mezz'ora” e tutte le trasmissioni (soprattutto su Raitre) che affrontano i temi sociali e politici del nostro Paese. Un mese di black-out. Non si parlerà di mafia. Di privatizzazione dell'acqua. Di crisi economica. Di aziende che chiudono. Non si parlerà più di nulla.
L'unico che forse se la cava è Bruno Vespa, perché il suo “Porta a porta” ospita indifferentemente ministri o scene del delitto, veline o cantanti: i talk show di spettacolo sono ammessi. Nessuno toccherà le risse pomeridiane.
Tutte le volte che si arriva sotto elezioni si leva la protesta dei giornalisti per una legge che, in nome della par condicio, impedisce di fatto di parlare delle cose d'Italia, perché il calcolo dei minutaggi di presenza in video dei parlamentari (onnipresente) diventa ossessiva, la spartizione degli spazi maniacale, e Giovanni Floris, Michele Santoro, Lucia Annunziata e gli altri devono completamente cambiare registro ai programmi. Questa volta, addirittura, la Commissione di vigilanza, su proposta del radicale Marco Beltrandi e coi voti del centrodestra (Udc astenuta, il Pd uscito dall'aula), ha decretato lo “Stop”. Se vogliono continuare a lavorare Floris, Santoro, Annunziata & C. nei loro spazi dovranno ospitare delle tribune elettorali. Sai che divertimento. Ovviamente queste regole valgono solo per la Rai. Sulle trasmissioni delle tv private non vigila il Parlamento, ma l'Autorità per le telecomunicazioni: difficile che chiuda trasmissioni. E infatti Floris, l'altra sera, a chiusura di “Ballarò", ha chiosato: “A marzo starò a casa a guardare Canale 5”.

6 commenti:

la Volpe ha detto...

Ciao Silvia, ti scrivo anche io per segnalazione del blog del "Gap".

Vorrei cogliere l'occasione per fare qualche domanda, che ti sottopongo seduta stante:

1) Nel Lazio, l'accordo elettorale tra FdS ed Emma Bonino prevede la partecipazione della sinistra radicale all'eventuale governo della regione?

2) Potresti riassumermi la situazione anche nelle altre regioni? Poiché c'è grandissima confusione e la stampa anche cosiddetta di "sinistra", essendo troppo vicina al PD, cerca di disinformare e di non spiegare in quale regioni FdS e SEL abbiano accordi elettorali per andare al governo, accordi elettorali "tecnici" (come in Piemonte) e dove FdS e/o SEL abbiano candidati propri. (Scusa i riferimenti a SEL ma è solo per chiarezza - in Lombardia per esempio mi pare che SEL sia con Penati e FdS fosse rimasta fuori).

Grazie per le risposte!

Susanna ha detto...

E' il regime, bellezza!
Mi ricorda tanto l'ascesa di Luigi Napoleone nella Francia del 1848... Un leader incapace, ma abile a sedurre le masse ignoranti.
Ibadeth

Ernest ha detto...

Voglino il silenzio totale. Vogliono un popolo con la testa bassa a dire sissignore.
Vogliono che la verità esca solo dalla bocca dei loro servetti che non voglio chiamare nemmeno giornalisti, per rispetto della categoria, come Minzolini.
Dobbiamo fare in modo di usare la rete per fare informazione libera, far conoscere le idee e iniziative importanti e soprattuto evitare il silenzio.
un saluto

il monticiano ha detto...

Quando martedì a Ballarò Floris ha letto quel comunicato, forse per associazione d'idee, mi sono tornati
in mente i tempi del ventennio.
Devono e dobbiamo protestare tutti, nessuno escluso. Le libertà di fare dibattiti e trasmissioni come quelle che vogliono sospendere hanno un valore doppio perché secondo me consentono il confronto.

Silvia Garambois ha detto...

La Volpe mi chiede:
"1) Nel Lazio, l'accordo elettorale tra FdS ed Emma Bonino prevede la partecipazione della sinistra radicale all'eventuale governo della regione?"
No, si tratta di un accordo "tecnico" elettorale, per Bonino Presidente, su alcuni punti condivisi (lavoro; energia; acqua, territorio e ambiente; sanità e pubblica amministrazione).

E ancora:
"2) Potresti riassumermi la situazione anche nelle altre regioni?"
In molte delle tredici regioni che vanno al voto la situazione è ancora aperta. In estrema sintesi la situazione ad ora è questa: accordo elettorale nel Lazio, in Piemonte e in Basilicata (Bonino, Bresso e De Filippo); accordo programmatico – cioé di governo della regione – in Liguria, in Emilia e in Puglia (Burlando, Errani e Vendola). La Federazione si presenta poi con un proprio candidato in Lombardia (Agnoletto). Nelle altre Regioni la situazione non ha ancora definizione certa.
Comunque hai ragione: sui giornali la Federazione della Sinistra è completamente oscurata, difficile seguire cosa accade nelle diverse regioni. Persino nei sondaggi molto spesso non viene citata come Federazione, ma disaggregata tra Prc e Pdci...

Pierprandi ha detto...

Un evidente segno di regime, bisogna protestare a gran voce di fronte a questi atteggiamenti. In bocca al lupo per la tua candidatura.