“Ho letto il tuo post sul “bavaglio elettorale”, per la chiusura di Annozero e Ballarò sotto elezioni. Poi ho anche sentito Emma Bonino, ospite ad Annozero, che non vedeva scandalo in quella decisione perché apre spazi di prima serata ai partiti minori, che altrimenti non hanno voce in tv. Una bella contraddizione.
Franca”.
La mail che mi è arrivata da Franca merita, credo, qualcosa di più che la risposta in un post.
Lo dico subito: non sono d'accordo con Emma Bonino. Spegnere voci di informazione è atto gravemente illiberale, sempre, in particolare sotto elezioni. E aggiungo: questo non toglie nulla al mio sostegno a Emma Bonino Presidente. I punti dell'accordo elettorale tra la Federazione della Sinistra e Emma Bonino sono di fondamentale importanza per la nostra Regione, per i suoi lavoratori, per il suo territorio. La Bonino è il nostro argine a una destra palazzinara e arrogante, che in queste ore sta mostrando la sua faccia nella corruzione dilagante.
Tutto questo premesso, vengo alle ragioni di Emma Bonino, quando denuncia che i partiti “piccoli” spariscono dalla tv, che nei talk show ci sono sempre le solite facce, il solito salotto buono della politica. Ha ragione. In un Paese dove la presenza mediatica è certificazione di esistenza in vita, non avere possibilità di dire le proprie ragioni in tv significa essere “cancellati”, emarginati. Ma il circo dei “soliti noti” è insopportabile, credo, anche per i telespettatori.
Ha ragione la Bonino anche quando dice che le Tribune politiche alle 2 del pomeriggio o a mezzanotte sono una farsa. E' vero. Quelle sono le ore dei cartoni animati o degli insonni, ai quali la mattina dopo non suona la sveglia. Ma anche le Tribune politiche non sono certo luoghi di confronto, ridotte come sono a pochi secondi di slogan urlati. Un partito via l'altro, come una catena di montaggio. Fanno rimpiangere le vecchie (noiose) Tribune degli anni Sessanta,
La questione è che il Parlamento non può fare spazio alla politica cassando l'informazione.
Il Parlamento (la Commissione di Vigilanza) può definire che la Rai deve trovare spazi per la politica in prima serata: al posto di un film, di un telefilm, di un varietà, di un quiz, anche di una puntata (una) di un programma di informazione. Ci pensassero i programmisti Rai: i parlamentari non si possono trasformare in funzionari del palinsesto tv...
Non si può barattare informazione e politica.
In televisione c'è spazio per tutto e per tutti, a volerlo trovare. Anche senza la moltiplicazione algebrica del digitale terrestre. Io ho sempre difeso a spada tratta persino le trasmissioni di Antonio Socci dalle voglie di censura. L'ho criticato, anche aspramente, ma sempre considerando che “la tua libertà è la mia libertà” (in questo caso, di critica). E tanto più difendo la mia – la nostra - libertà di avere (e di fare) informazione.
Decidere da San Macuto cosa si deve fare a Saxa Rubra è un bavaglio alla libertà di informazione (o meglio: a quel che resta dell'informazione Rai), che non s'era mai visto prima. Del resto, a chi fa comodo lo si è capito subito, con Berlusconi soddisfatto per la chiusura dei “pollai”.
Per quel che mi riguarda, poi, non sono una che ha timori a dire dei “no”.
Ero caporedattore dell'Unità quando nel 2000 manifestavamo sotto Botteghe Oscure contro la chiusura del giornale del partito.
Ero Segretario dell'Associazione Stampa Romana quando i giornalisti scioperavano contro il Governo Prodi che stava varando la legge sulle intercettazioni: ed era un Governo “amico”.
Se ora i giornalisti Rai dovranno arrivare allo sciopero, sarò con loro.
domenica 14 febbraio 2010
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1 commento:
Ciao Silvia.
Uno pensa di aver toccato il fondo e invece si accorge che sta scavando per andare sempre più in basso. La censura nei confronti dei piccoli partiti è vergognosa e sta avvenendo ormai da parecchio tempo, a partire dal momento in cui il Pd ha messo da parte la vera sinistra per prendere una deriva centrista (che lo ha portato dove tutti sappiamo).
Il resto lo stanno facendo i telegiornali di regime che hanno optato per il bipartitismo "finto", escludendo a priori tutte quelle forze che escono dagli schemi.
Lottiamo sempre.
Buona giornata e buon lavoro
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