

E non dite che non c'eravamo! Piazza del Popolo si è di nuovo riempita. Cinquantamila? Ormai è meglio documentare tutto: e allora tutti armati di foto-telefonino e clic, clic, clic. Viola e non solo viola. Prima che dicano che in piazza non hanno trovato nessuno.
Come al Tribunale di Roma,e fortuna che c'era il cine-telefonino in funzione a documentare che alle 12,45 il rappresentante del Pdl era ancora “fuori” e non aveva consegnato le liste per le elezioni:
perché la Verità ufficiale è già un'altra. E strepitano tutti.
E mi torna in mente la veritààààà di Zavattini.
Un altro pianeta.
Mi sono affacciata su Facebook in questi giorni: sembra di stare in centro all'ora di punta. Tutti che suonano il clacson. Sui blog c'è un'altra aria: mi ricorda quando si stava tra amici seduti dove si trovava e stravaccati su un tappeto, a parlare di niente e dei destini del mondo.
Però in piazza c'erano tutti quelli del passa-parola, l'ho chiesto, mi hanno risposto: chi proveniva dal clangore di “fb”, chi dai “salotti” dei blog. La rete ha un mucchio di fili. Che si uniscono. Speriamo.
Occuparsene per fare soldi, tanti soldi. Sciacalli. Sciacalli veri, non come i disgraziati che ad Haiti rubano nei supermarket per non morire di fame, e invece muoiono per una scatoletta rubata, uccisi da vigilantes che non si fanno scrupoli. Signori sciacalli, con lo yacht in Sardegna, che ridevano mentre nei paesi devastati la gente scavava a mani nude per cercare gli amici, i vicini di casa, sperava nel miracolo in mezzo all'orrore.
Dice Piscicelli al telefono: “...eh certo...io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto”. E l'altro: “...io pure...”. Che faccia avrà fatto il “maresciallo” che faceva l'intercettazione e che ha sentito per primo quelle parole? Perché c'è da provar vergogna nel solo sentirle... Stefano l'altro giorno, alla manifestazione a L'Aquila, la rabbia per quelle frasi se l'è scritta addosso, sulla maglietta: “Alle 3 e 32 io non ridevo”. Non c'è mica bisogno di aggiungere altro.
E allora tornano in mente anche altre storie di un anno fa, quando eravamo a mollo in una ipocrisia pelosa: e quando Vauro venne allontanato dalla Rai perché aveva disegnato un povero cristo che portava la sua croce nel terremoto. Quale fu la vignetta che fece scattare la censura? Quella in cui diceva: “C'è chi scava per seppellire le vittime. E chi scava per seppellire le responsabilità”. O forse quell'altra: “Gli sciacalli si aggirano tra le macerie. I lupi invece aspettano gli appalti della ricostruzione”. Certo, la satira aiuta a pensare...