La buona notizia è che dal prossimo agosto scatta anche per le aziende italiane l'obbligo di valutare il rischio-stress all'interno delle procedure sulla sicurezza sul lavoro (la normativa fa parte del “Testo unico” firmato nel 2008 da Prodi): ci sono parametri già predisposti a livello europeo, alle quali le aziende si devono attenere. E ci sono multe per chi non rispetta questo obbligo.
Sono passati due anni, solo due anni, da quando sulla Gazzetta Ufficiale è apparso quel testo che dettava le regole per la salute sui luoghi di lavoro, con in calce la lunga lista di firme dei ministri: e sembra un'altra storia...
La litania di licenziamenti, casse integrazioni, vessazioni sui luoghi di lavoro (suicidi, anche) è diventata questa la storia quotidiana di oggi; una situazione su cui il Governo non interviene, che non governa. E pensare che non dovrebbe neppure “far notizia” che un paese normale tuteli il lavoro e la salute dei lavoratori: invece, quando arriva una notizia così, che tira il freno alle aziende obbligandole a considerare anche la salute psicologica dei propri lavoratori, si ha quasi un sussulto. E una perfida domanda: ma quando hanno dato alle fiamme tutte quelle leggi, di questa non se ne erano accorti?
(da www.radioarticolo1.it)
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